SCRITTURA e MAGIA: all'interno della folta barba di ALAN MOORE.

"Alan Moore è il mio autore di fumetti preferito." Questa frase è già di per se un aborto auto-limitante e totalmente incapace di esprimere quello provo nei confronti di questo simpatico signore di Northampton, Inghilterra. Riproviamo con qualcosa di più fatiscente:


Alan Moore è Dio.
Alan Moore è il Supremo Avatar di Krishna.
Alan Moore è Tutto.
Alan Moore è la Quarta Persona della Trinità.
Alan Moore è Onnipotente.

E tutto ciò è ancora troppo riduttivo. Per descrivere ciò che Alan Moore ha rappresentato per me, durante la mia sciocca, imperfetta e parziale formazione linguistica e stilistica del liceo, non basterebbero dieci minuti come non basterebbero nove ore. Dalla semplice ammirazione per quello che era, almeno all'inizio, SOLO l'autore della stragrande maggioranza dei miei fumetti preferiti, si è passati allo studio ed all'ammirazione per quello che è un vero e proprio personaggio, complesso ed affascinante. Autoproclamatosi mago e sciamano, in effetti anche al più scettico e materialista degli osservatori Alan Moore non potrà che risultare tale, con le sue mani ricoperte di lunghi anelli simili ad artigli; la sua barba e i suoi capelli ispidi, di questo colore a metà tra il grigio ed il verde, sporcati da fumo, che lo fanno sembrare simile ad una strana pianta; i suoi occhi chiari e spiritati, contornati da una cornice piuttosto livida di occhiaie, e dalla sua paranormale, oltreumana mimica facciale, che oscilla dall'arcata delle sopracciglia, segno di un apparente disinvoltura quasi sognante, ad un cipiglio ferreo e severo. Non proseguo ulteriormente in quella che è solo un modesta descrizione di un... genio, uno spettro, un extraterrestre, un demone, un Dio, che è stato capace di sintetizzare la storia dell'Uomo attraverso gli occhi dello Spirito, e tracciare disegni sparsi di un universo caotico, e di aprire uno spiraglio verso una interessante e stimolante visione dell'essere umano.

(P.S. Dedicato ad un mago inesperto)