sabato 3 dicembre 2011

Fafhrd e il Grey Mouser.

Erano già parecchi mesi, diciamo dall'inizio di quest'estate, che andavo cercando questo fumetto, introvabile in Italia ma molto raro persino qui a Londra. Potete immaginare la mia sorpresa quando il mio sediciente coinquilino si presenta con una copia fresca fresca di ristampa in mano, tra la sghignazzata generale.

"Fafhrd e il Grey Mouser" è un fumetto del 1991 di Howard Chaykin, Al Williamson e Mike Mignola, basato sulle vicende dei due personaggi creati intorno al 1932 dallo scrittore Fritz Leiber Jr. assieme all'amico Harry Otto Fischer. Esse si svolgono nel mondo immaginario di Nehwon, in particolare nella nebbiosa città di Lankhmar.

I due ladri e truffatori sono uno l'antitesi dell'altro: l'uno è un stoico barbaro delle fredde terre del Nord alto quasi due metri, dalla voce affabile e dalla mente lucida, l'altro è un piccolo individuo proveniente da una qualche remota regione del Sud, in passato studioso di arti magiche, dal carattere cinico e dalla lingua pungente. Incontratisi per caso a Lankhmar, città sepolta dallo smog e piena di corruzione, furto ed idolatria, diverrano subito amici e compagni di avventura, soprattutto dopo una tragica perdita che li legherà nel profondo e che li farà partire per un lungo viaggio in giro per il mondo, attraverso terre esotiche e selvaggie, guidati dall'avidità e dalla voglia di sconfiggere la noia.
Nelle loro vicende incontreranno necromanti, vecchi sull'orlo della follia, fantasmi, creature marine, ladri ed assassini di ogni genere, persino esseri provenienti da mondi paralleli al loro. Solcheranno i mari e visiterano posti impervi, troveranno antichi tesori e ogni volta si ritroveranno più poveri e frastornati di prima, ma sempre pronti a ripartire per qualche nuova avventura al limite dell'impossibile, spesso per conto dei due misteriosi stregoni Sheelba e Ningauble.

Le storie di Fafhrd e il Grey Mouser si svolgono quindi in un mondo fantasy piuttosto fatiscente ed esotico, marcio ma allo stesso tempo colmo di una sorta di mistica bellezza, ben lontano dall'archetipo della Terra di Mezzo, ma più simile piuttosto alla terra di Hyborea di Conan il Barbaro.
Lo stile di Leiber è piacevole e infarcito di una ricca dose di dark humour e alle volte persini di erotismo (non mancano di certo un gran numero di giovani avvenenti nelle loro vicende). Le storie dei due spadaccini, a metà tra il fantasy barbarico e il genere "cappa e spada", alle volte superano la barriera dei generi, andando ad inglobare elementi tipici del thriller o dell'orrore.

Come sono entrato in contatto con questa storia? Grazie ad un gentile prestito (che oramai si è trasformato in vero e proprio sequestro armato, dato che risale più o meno al giugno del 2010) del Signor Giorgio Brunetti (che ringrazio, ovviamente).  Dopo essere venuto a conoscenza dell'esistenza di un versione a fumetti, o deciso di indagare più a fondo per riuscire a trovarne una copia, ma sia in Madrepatria che qui in Inghilterra le speranza di trovarne una copia sembravano piuttosto ridotte.

Bisogna ricredersi, alle volte.


Questa versione a fumetti, pubblicata da Dark Horse Comics nel 2007, si è rivelata essere una piccola ma luminosa gemma.
Essa contiene alcune storie tratte dalle prime tre raccolte ("Swords and Deviltry", "Swords Against Death" e "Swords in the Mist") per un totale di sette racconti. Tra questi sono presenti, con mia grande gioia, alcune delle mie storie preferite, come ad esempio "Lean Times in Lankhmar" o "Bazarre of  Bizzarre". Nell'ultima parte del volume è possibile trovare anche le prime pagine, direttamente tratte dai libri, di "The Snow Woman", la prima storia in ordine cronologico che racconta le prime vicende di Fafhrd.
Chaykin riesce a sintetizzare i dialoghi dei vari protagonisti senza intaccare minimamente il pregio dello stile di Leiber, tagliando nei punti giusti e con moderazione.
Il risultato grafico generale è eccezionale: i disegni sono funzionali e accattivanti, opera di un giovane Mike Mignola pre-Hellboy , e sono impreziositi di un grande numero di dettagli. L'inchiostrazione e la colorazione poi sono, a mio avviso, perfetti. Vi è una gamma di colori ampia e variegata, che però non sfocia mai in toni eccessivamente e brillanti. In generale il tutto si attesta su tonalità scure, tendenti al seppia, che riescono a dare al tutto un atmosfera sporca e caliginosa che è lo sfondo perfetto per le vicende.

Un lavoro inusuale e di certo non uno dei fumetti più commerciali del pianeta, ma se vi capita di passare in una fumetteria e, scavando nello strato più buio e nascosto dell'edificio, di aver la fortuna, o in casi come questi l'ausilio divino, di imbattervi in una copia di "Fafhrd e il Gray Mouser", compratevelo senza neanche pensarci. Ma pure se non vi piace il fantasy. Ma pure se non vi piacciono i fumetti. Fatelo!



P.S...



2 commenti:

  1. Al momento sono moooooooooooooooolto invidioso...

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    1. Non ne sono sicuro, ma penso che in Italia lo abbiano ristampato da poco. Ne ho viste delle copie durante le vacanze di Natale allo Star Shop di Roma. L'ho tipo invocato. XD

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