sabato 29 ottobre 2011

Tutto è tinto di nero, tra Surrey Quays e Berwick Street.

E basta con i titoli tutti in maiuscolo.



I miei genitori sono venuti a farmi visita per quattro giorni a Londra, con la scusa di dovermi portare medicinali per la gola e roba per la pioggia. Fatto sta che in questa città non pioveva da più di un mese e non appena scesi dall'aereo, guarda caso, si sono portati appresso scrosci di pioggia , per poi andarsene questo giovedì pomeriggio lasciandomi qui come un cretino con un brutto mal di gola.
Le soluzioni di questo bieco disegno del destino possono essere solo due: o loro due sono Arcangeli del Male, o semplicemente il più continuo sfottere del Karma mi stà portando a farmi tanto del male da solo.

I giorni sono zoppati e nani qui in Inghilterra. Il cambiamento dell'ora legale questa domenica non potrà salvare la durata singola della giornata, che entro la fine di Novembre terminerà più o meno alle quattro di pomeriggio. Bisognerà farci l'abitudine.

Forse è solo questa città a indirizzarmi in tale modo, con tutti le sue luci, le sue facce, i suoi colori che si muovono; o forse e solo il mio cervello che ormai cola dalle orecchie, ma a quanto pare sto cominciando a dare sempre più un significato artistico alla vita. Cercare continuamente simboli...significati, interpretazioni e simboli in questo effimero mondo di sensazioni e pulsioni gastrointestinali.
Prendiamo questo simpatico caso: avendo deciso che Forbidden Planet, oltre ad avere un numero di fumetti spropositato ma abbastanza commerciali, era solo un mucchio di cacca, io e il mio coinquilino abbiamo deciso di andare a cercare un altra fumetteria dove eravamo stati l'anno scorso, vicino al British Museum.
Essa però si era trasferita in un altra zona: a Berwick Street, nel quartiere di Soho, una traversa dell'affollata Oxford Circus.
Oltre alla suddetta fumetteria, "Gosh!", questa viuzza era costellata di negozi di vario genere, da piccoli ospizi per l'antiquariato a vere proprie miniere di dischi di vinile, passando per fast food di vario genere e grossi porticati coperti da impalcature. Il tutto nello spazio necessario a farà passare una fila e mezzo di macchine.
Questo negozio di fumetti si è rivelato piccolo, ma dannatamente accogliente. Commessi gentili ed esperti in materia, pronti a dibattere su sconti ed offerte future. Tra i miei vari acquisti in questo piccolo angolo di urbano paradiso, oltre a L'Incal di Moebius e Jodoroswky e Transmetropolitan di quel geniaccio di Warren Ellis, non poteva mancare l'ultima uscita di una delle mie serie preferite, La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore.
L'ultimo volume, Century: 1969, l'ho trovato a 10 pound con tanto di edizione limitata con disegni autografati dal disegnatore, Kevin O'Neill.
L'episodio assolutamente singolare e magico si risolve quando, sfogliando avidamente il volume, mi ritrovo in una vignetta i protagonisti attraversare nei tardi anni '60 proprio Berwick Street, e soffermarsi sulla vetrina di un negozio di fumetti.
Confermato con i proprietari che non si trattava di un qualche riferimento voluto, questa strana coincidenza mi ha eccitato non poco.
La vera motivazione dietro a tutto questo è che Berwick Street, negli anni '60, era un ricettacolo di negozi di esoterismo e magia, oltre che la sede di una delle fumetterie più famose di Londra. Un posto talmente tanto pieno di potere che non poteva non essere citato all'interno del fumetto.
Probabilmente sotto ci passerà un Key Kine, o qualcosa del genere.

La vita a Surrey Quays procede lenta e metodica. Alzarsi, vestirsi, prendere l'Underground, passare sei ore a scuola, riprendere l'Underground, fare la spesa e tornare a casa. Niente di più, niente di meno.

Piani per il futuro prevedono un giro a Camden Market nel weekend, un incontro con Brian Bolland e qualcosa di simpatico. Ah già, e ovviamente il 5 novembre si và a far saltare in aria il parlamento.



La colonna sonora di questo freddo autunno londinese. Il cielo è tinto di nero. L'apocalisse partirà da North London.


Saluti a tutti dalla Barriera.

4 commenti:

  1. Che dire..?! Non potevi dare a questa Berwick Street un miglior biglietto da visita: credo proprio che toccherà visitarla presto!
    .. ma solo in passato era un ricettacolo di esoterismo e magia? Non è rimasto niente niente?... In caso, vacci pure per me! ;-)

    A proposito, se tutto va bene questo 5 novembre non sarà il parlamento, ma fb ad andare gambe all'aria! A tale fine preghiamo Dio, Buddha, Spongebob e le capacità degli hacker Anonymous. Finalmente il mostro del sistema collasserà su se stesso! (risata malvagia in dissolvenza, di sottofondo)

    Stai in campana fratè...

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  2. Forse non ho datto un occhiata generale abbastanza accurata, ma mi sembra che non vi siano più moltissimi negozi di esoterismo a Berwick. Forse qualcosa è rimasto, controllerò.

    Se Anonymus mi facesse questa grazia di mandare quel dannato social network a puttane sarebbe una gran cosa. Oddio, trovo che sia utile alle volte, e ci sono un pò di pagine e di gruppi che sono davvero comodi ed utili, però sarebbe una manna, in ogni caso.

    P.S. Nel caso non dovesse esserci nulla di esoterico a Berwick Street, sappi che la sua prosecuzione, Walker's Street, è una delle principali vie a luci rosse di Londra. Te l'avevo detto che passano sopra ad una Key Line!

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  3. Moebius è roba da intenditori! Fatti un giro per le librerie antiquarie, quella lì è roba per cui perderei la testa (come diceva luigi XVI).

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  4. Moebius è ricollegabile praticamente a qualsiasi essere vivente sulla faccia di questo mondo per cui abbia un poco di stima: ha lavorato con Jodorowsky, Manara, Geof Darrow, George Lucas e Hayao Miyazaki. E poi è Moebius, non si può aggiungere altro!

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