giovedì 1 dicembre 2011

Giusto perchè ho voglia di sentirvi.

"Se ti devi giocare la vita sessualmente, non giocare una mano da solo troppo a lungo" - Mark Twain, "Riflessioni sulla scienza dell'onanismo".

Ieri mi sono dedicato a "Melancholia", questo superpezzo flash scritto alle 2.00 di notte, che rappresenta un surrogato striminzito di questi due giorni passati un pò nel disappunto e nel malessere generale. Una sorta di promemoria per me stesso, per indicare i punti dove sono caduto e ricordarmi sempre di ripartire. Con più grinta.

Ho intrapeso una bella chiaccherata con il mio coinquilino francese, Medì, e penso che si tratti del più bel discorso di politica che io abbia mai fatto in diciannovequasivent'anni di vita, nonchè dei più interessanti che io abbia avuto il piacere di ascoltare negli ultimi tempi. Abbiamo parlato di economia, di crisi, di sogni infranti, di bidonville.
Abbiamo parlato di Roma, dell'Italia, della Francia, dell'America e della Tunisia. Di Sarkozy e di Berlusconi.
Ci siamo resi conto che come io non ho la minima idea di chi sia François Fillon, così come lui non ha nessunissima idea di chi sia di Giorgio Napolitano. I rispettivi TG nazionali non ne parlano, ma si dilettano solamente a discutere su un bel paio di tette (che siano esse quelle di Carla Bruni o di una delle tante ragazze di Arcore).
Abbiamo parlato di capitalismo, del fondo dorato di tutte le guerre, di come tutta l'Europa stia lentamente venendo asfissiata da questa crisi, che ha basi certe e riconosciute da tutti, ma dalla quale nessuno sembra trovare una via d'uscita.
Abbiamo parlato con un tono di malinconia certo. Abbiamo sputato del veleno. Ci siamo preoccupati per il futuro, eppure proprio questo ci ha fatto sentire più sollevati, ci ha dato un pò più di autocoscienza e anche un pò più di speranza.
Del resto è questo ciò che abbiamo, no?
Elpis."Speranza". Possiamo scegliere di accettarla, oppure sederci su una panchina ed aspettare che ci venga la voglia di puntarci una pistola alla testa.

Abbiamo un nuovo poster in camera. Cosa c'è di meglio che svegliarsi la mattina e trovarsi davanti una splendida opera di H. R. Giger, con i suoi splendidi incroci di carne umana e metallo? Roba che ti cambia la giornata. Già già.

Ho un bisogno impellente di giocare ad Assassin's Creed. Potrei smettere di lavarmi, di vestirmi o di mangiare (no aspetta, forse questo no), ma devo giocarci. Lo necessito. Diamine, io torno in Italia tre settimane solo per giocarmi quel gioco, altro che panettoni e cene di famiglia!

Vi sarete resi anche voi che questo non è un post decente. Non è neanche un vero è proprio post: è la lunghezza a farlo sembrare tale. Potrei quasi sembrare ridicolo a scrivere queste macedonie di pensieri così di getto, tanto per riempire con qualche cazzata questo blog o per vantarmi di qualche abilità di scrittore che io non ho. In realtà il motivo per cui mi metto a buttare giù queste due righe ogni sera è semplicemente per rimanere concentrato, per cercare di dare un ordine a questo periodo della mia vita particolarmente interessante ma allo stesso tempo faticoso.
Sto lavorando, in ogni caso, a dei post come-Dio-comanda che tengo conservati tra le bozze. Gli sto dando diverse risistemate in questi giorni e spero di poterli pubblicare al più presto. ;)

Oh, ma questo è il primo post del mese di Dicembre. Concediamoci una pacca sulla spalla.



Buona notte a tutti voi.

2 commenti:

  1. penso che mi sarebbe proprio piaciuto partecipare (che dico! anche ascoltare in disparte mi sarebbe bastato...) al dialogo con il tuo amico.
    ti aspetto al bar per un riassunto dell'esperienza londinese! A proposito, quand'è che torni?

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  2. Tra dieci giorni esatti. Fai il conto alla rovescia. ;)

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