giovedì 7 luglio 2011

SPUMA ROSA

Posso definirla così, spuma rosa, la materializzazione di ciò che sto provando in questo momento.

Delicata, quasi eterea, profumata, cosparsa dappertutto. Ho le osse e le viscere pregne di questa delicata spuma rosa.

E' bastata mezz'ora e le sue guance sono tornate rosee, e il suo sorriso limpido. Diamine, quanto mi sento a terra.

Piangere al suo esame non è il massimo, soprattutto se neanche lo fai per lei, ma per te stesso. Che come studente vali all'incirca un sessantesimo di quanto vale lei, che si è fatta il mazzo per dimostrare quanto valeva davanti ad una commissione di merda. Mentre a te, fancazzista menefreghista, di tutto questo non te ne è mai fregato un cazzo. Non l'hai mai nemmeno accettata la sfida.

Non ti fai schifo? Non ti reputi davvero l'essere più disgustoso della terra? Con te farò i conti dopo, tanto ti sei già strutto abbastanza. Può un cuore tentare di cancellare se stesso?

L'importante è che lei sia felice. Non importa il come, il quando, il perchè, o il chi. No aspetta, il chi conta, devi essere tu, stronzo, se no che te lo stai facendo a fare il mazzo?
Sei felice? No, non ancora. Ma forse ho capito cos'è la felicità.
Forse la sto solo toccando con la mano, ed è troppo poco consistente, come fragile spuma rosa. Ma sò che colore e che profuma ha.

Spero che il vento non me la porti via.

1 commento:

  1. ti faccio tanti auguri allora (per tutto)

    In effetti, forse, è un pochino ipocrita dire "non importa chi", però si dice. Forse crediamo di valere di più mentre ci illudiamo d'essere convinti quando pronunciamo quella frase. Forse ci crediamo davvero. Forse è solo ingenuità.

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